Ruggero Dambra

Da grande voglio fare il musicista.

Lo so, è una strada irta e faticosa, tempestata di insidie e sacrifici. Ma sono giovane, ho tempo; e non sono poi proprio agli inizi.

All’inizio suonavo un organo elettronico Bontempi, che lasciò il posto al pianoforte grazie a zia Faustina, pianista appassionata di Chopin. Anch’io mi appassionai, e studiai per quattro anni con la Maestra Chiara Boffini.
I fuochi adolescenziali mi spinsero alla musica dark e poi al metal, e l’ascolto di Iron Maiden e Metallica mi convinse che la chitarra fosse uno strumento più adatto al genere.

Incominciai a suonare con gli amici dapprima una chitarra classica con un amplificatore casereccio e poi una vera chitarra elettrica, con cui arrivai al periodo dei Visions. Facevamo sul serio: suonavamo progressive metal originale; e volevamo andare in America perché l’Italia era un mercato troppo piccolo… Quindi mi iscrissi alla SIAE come compositore e studiai un paio d’anni con Massimo Pontoriero.

Con la fine dell’avventura dei Visions decisi di studiare seriamente la chitarra elettrica, quindi mi iscrissi ad un corso di chitarra classica; confusione di cui non mi pento affatto.

Sotto la guida del Maestro Rocco Peruggini studiai non solo l’interpretazione con la chitarra, ma la musica in generale, dedicandomi anche alla composizione, alla trascrizione e all’arrangiamento (fu molto gradito un mio arragiamento per tre chitarre della Danza ritual del fuego di De Falla, purtroppo andato perduto). In quel periodo suonai come solista e in ensemble di chitarre in varie formazioni e insegnai a suonare la chitarra a molti giovani virgulti. Collaborai anche alla pubblicazione ¡laGuitarra! dell’Ateneo della Chitarra.

Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai a desiderare di riprendere le mie passioni giovanili, così ripresi sotto le dita tutti gli strumenti, ricominciando i miei studi di chitarra elettrica con Gianluca Martino e di musica d’insieme e produzione musicale col Maestro Amedeo Bianchi.

Oltre alla pratica strumentale di chitarra elettrica e classica e di pianoforte, ho studiato armonia e contrappunto ed ho fatto il mio ingresso nel mondo della produzione e dell’editoria musicale pubblicando il mio manuale Gradus ad Iron Maiden.

A ferragosto del 2015 pubblicai il mio EP Umano fuori mano e dal 2012 ho partecipato come chitarrista e arrangiatore nei Think Project, tribute band dei Pink Floyd, e collaborato come produttore con alcuni amici, fra i quali The Newt – Il tritone delle Groane.

Ora sono impegnato anima e cuore nel mio progetto Mondorux Orchestra, in cui compongo, dirigo, suono la chitarra, il basso e il sintetizzatore.