Emergo

Il brano ha inizialmente sonorità esclusivamente elettroniche e procede aggiungendo, in maniera prima sommessa e infine prepotente, strumenti elettrici ed acustici.

Il finale, affidato al canto della chitarra elettrica e all’accompagnamento quasi orchestrale dei violini, sancisce l’emersione dell’elemento umano dall’ambiente sintetico.

Ispirata in origine da un testo di Ugo Nicolicchia, la composizione prese poi forma esclusivamente strumentale.

La Mondorux Orchestra e i suoi collaboratori

L’orchestra è composta da:

Le registrazioni sono state eseguite presso Nappa Studio (rototom), Novenove Studio (batteria acustica), MeatBeat (violini). Il mix è stato curato da Ruggero Dambra.

La grafica è stata realizzata da Ruggero con l’ausilio di un’intelligenza artificiale da lui istruita.

Spaziotempo 4/3

spaziotempo43

Questa raccolta rappresenta tre diversi caratteri della Mondorux Orchestra: originalità, polimorfismo e riadattamento. 

Naturalmente il tratto principale è la presenza di composizioni originali composte, arrangiate ed eseguite dai membri della Mondorux Orchestra, ma quest’aspetto è combinato con la volontà di arrangiare e far eseguire le stesse musiche a più ensemble, sperimentando diverse sonorità timbriche, e con il divertimento di modificare lo stile delle composizioni proprie o di altri, vagliando anche scelte non convenzionali. 

In questo modo si compone il trittico: si passa dalle suggestioni di Mécanique Analitique, una composizione “di ingranaggi”, tanto articolata quanto evocativa di una tradizione swing, alle sonorità luminose della lirica ed evocativa Il dolce ritorno di Euterpe, quasi classica nel suo essere tinta in un acquerello di primavera; per finire, No way, un brano dallo stile più metal, dai toni cupi e oscuri.

Mécanique Analitique (sax remix) 

Una composizione che tenta di teorizzare una formula ingegneristica attraverso un’architettura solida, ritmicamente incalzante e melodicamente orecchiabile, e tramite un discorso articolato che prende vita col botta e risposta tra i vari strumenti. Il tema si snoda e si sviluppa in un dialogo tanto serrato quanto fluido che intercetta dei climax ascendenti. Il solo di basso, composto da Vincenzo, inizialmente scioglie tutte le tensioni per poi riprenderle, accumulandole sempre di più verso la ripresa del riff iniziale, che culmina nelle cadenze di batteria inventate da Enzo.

Composto da Ruggero nell’estate del 2018 per trio e così pubblicato nel 2019 dalla Mondorux Orchestra come primo singolo, vede nuova luce con l’apporto di Gabriele Faccialà ai saxofoni. In questa versione la parte originale di chitarra è riarrangiata creando un nuovo intreccio fra tutti gli strumenti.

Il titolo è un evidente richiamo al trattato di Giuseppe Luigi Lagrangia (noto come Lagrange) che diede origine alla meccanica razionale, come il ritmo shuffle evidente nel riff di chitarra iniziale è un richiamo al famoso brano La Grange dei ZZ Top.

Il dolce ritorno di Euterpe

Il brano è luminoso e risuona della limpidezza e della chiarezza esplicativa della musica classica. Strutturalmente si ispira alla forma sonata: l’esposizione e ripetizione dei temi principali, un momento contrastante, e la ripresa dei temi.

La melodia viene incardinata nei binari della canzone, rendendo riconoscibili l’alternanza fra strofa, ponte e ritornello. Il motore ritmico del pezzo è affidato alla percussività di batteria e basso insieme al pianoforte, che conduce morbido come un vento di primavera la musa Euterpe personificata dal suono lirico alternativamente dolce e fiero della chitarra. Il tutto è visto in una chiave prog in cui i cambi di tempo sono strutturali. 

Il momento contrastante è più dissonante e crea un’atmosfera più sospesa e fantasmatica, rievocando il peculiare esotismo delle antiche danze greche, suggerito anche dalla scelta del tempo 5/4. Il tutto, infatti, è creato sempre sotto la lente del rigore ritmico. 

Composto da Ruggero fra il 2012 e 2013, celebra il suo ritorno alla composizione dopo una lunga pausa musicale. 

Dopo la sua presentazione in concerto in varie formazioni e arrangiamenti, nel 2021 è stato registrato nella sua versione originale per due chitarre, basso, pianoforte e batteria e presentato come secondo singolo della Mondorux Orchestra.

No Way (rielaborazione)

L’originale del 1991 è dei Visions, uno dei primi gruppi in cui militò il giovane Ruggero. Di quell’originale esiste solo una registrazione dal vivo suonata dagli stessi Visions e una versione trascritta dall’audiocassetta originale e riproposta, con mezzi informatici, con l’organico originale con due chitarre elettriche, basso e batteria.

La Mondorux Orchestra affronta una sfida: riproporre il brano a distanza di trent’anni dalla sua nascita, riorchestrandolo con l’aggiunta del pianoforte che concorre a un’atmosfera soffocata e plumbea in cui l’unico spiraglio sembra essere il grido disperato della chitarra che durante l’assolo canta tutta la sua lacerazione. Per questa versione si è fatto uso anche di un sintetizzatore che ha dato spessore e una nuova sfumatura al suono della chitarra distorta e si è rivisto lievemente l’approccio percussivo, con uno stile che si discosta dal metal originale.

La Mondorux Orchestra e i suoi collaboratori

L’orchestra è composta da:

  • Ruggero Dambra (chitarre, sintetizzatore, pianoforte)
  • Vincenzo Valerio (basso)
  • Enzo Vitagliano (batteria)
  • Gabriele Faccialà (saxofoni, pianoforte)

Il mastering è stato elaborato da Mastering Online Analogico.

La grafica del CD è stata ideata e realizzata da Ruggero.